SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO

SPORTELLO DI  ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO
SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO: Ascolto telefonico e telematico per prevenire/sostenere disagi psicologici Inoltre: prima consultazione in sede gratuita Mail: donatella.ghisu@yahoo.it /telefono: 392 5543431

D.ssa Donatella Ghisu

Psicologa, Counsellor Psicologico e Socio-educativo, Anali Transazionale, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica, Psicopedagogista, Specialista in: Disturbi alcol correlati, Chil Abuse, Psicologia forense, Disturbi dell'Apprendimento e del Comportamento, Trainer EMDR. Mi occupo di coppie, adolescenti ed adulti a livello individuale e di gruppo. Sostegno alla genitorialità, agli insegnanti nonché alle aziende pubbliche e private.

martedì 31 maggio 2011

Il processo evolutivo


La funzione genitoriale è quella di educare un bambino fino alla maturità e all’indipendenza, in modo che egli sia sano. E’ condizione necessaria alla realizzazione di questo compito la formazione di una smbiosi sana, seguita da una sua risoluzione che proceda gradualmente e a un passo proporzionato al funzionamento biologico e sociale del bambino e alle richieste dell’ambiente in cui il bambino vive.

GENITORIZZAZIONE
 
Sicuramente la prima responsabilità dei genitori è di proteggere i propri figli dalle minacce fisiche alla loro sopravvivenza e al loro sviluppo sano.
A un primo livello ciò significa controllare che essi abbiano cibo, calore e riparo. Poiché i bambini sono per un certo periodo di tempo incapaci di anticipare gli eventi futuri o di pianificare mete non immediate, i genitori assolvono queste funzioni in relazione a molti aspetti della salute fisica, quali la nutrizione, l’esercizio fisico, le cure mediche e dentistivhe. L’attività dei genitori in quest’ambito sarà incorporata nel Genitore del figlio sotto forma di messaggi del tipo “Prenditi cura di te stesso” o “Tu sei importante” e nel Bambino come apprendimento di abitudini.
Man mano che crescono i figli si assumono crescenti responsabilità per quelle funzioni che richiedono una pianificazione preliminare, e la realizzazione efficace di queste funzioni è un’indicazione che essi hanno della loro autonomia e della consapevolezza del loro valore.
Un’altra responsabilità genitoriale è la facilitazione del funzionamento sociale dei figli. Durante tutto il periodo della maturazione esistono delle mete identificabili di apprendimento socciale che sono le più coerenti con la maturazione biologica del bambino e con le richieste dell’ambiente sociale. Se queste mete non vengono raggiunte all’età prescritta, la successiva consapevolezza di questa mancanza e l’effettiva risoluzione o non risoluzione del problema, andranno probabilmente a scapito delle risorse di energie, delle mete evolutive di quel periodo e del senso di essere OK del bambino.
Gli stati dell’Io di un neonato si possono visualizzare come spazi vuoti. Tali spazi sono riempiti man mano che l’infante cresce, osserva e impara. I genitori influenzano in larga misura il tipo di messaggi, di definizioni e di idee che verranno incorporati in ogni stato dell’Io. E’ consigliabile che i genitori siano consapevoli delle mete che essi hanno rispetto ai propri figli e che le mete siano attentamente vagliate in vista dei requisiti di funzionamento sano in relazione sia alle richieste interne, sia a quelle esterne.
Una struttura genitoriale sensata e coerente è necessaria per fornire un’adeguata protezione, non solo per il benessere fisico del figlio, ma anche per stabilire un clima in cui il bambino possa crescere sano, verificare i propri limiti e arrivare a un massimo sviluppo di sponaneità e creatività. Devono esserci opportunità per l’intimità, e anche per la separazione, fiducia nella capacità di risolvere problemi e difucia nell’essere OK degli estranei e dell’ambiente sociale allargato.
Per ogni bambino è importante incorporare dei messaggi specifici:
1) – puoi risolvere i problemi;
2) – puoi pensare;
3) – puoi fare le cose.
In ogni stadio sono importanti le carezze.
I bambini hanno bisogno di carezze sia positive sia negative: alla fine del periodo di simbiosi la somma totale deve essere a favore di quelle positive, ma durante particolari periodi può essere appropriata una prevalenza delle negative.
E’ da sottolineare che anche in questi casi i bambini ottengono carezze positive dall’investimento e dall’interessamento dei genitori per loro. Dopo il periodo orale è importante che le carezze diventino in parte condizionali, cioè riguardanti gli aspetti sia interni, sia esterni del bambino, così da facilitare la consapevolezza sociale e anche per assicurare che il figlio abbia una consapevolezza certa della sollecitudine dei suoi genitori.
Un errore frequente nella genitorizzazione si determina quando i bambini non ricevono abbastanza messaggi su “cosa fare”, in quanto è quasi inevitabile che da ciò i bambini incorporino messaggi sul “non fare”.
In questo caso, possono predere la capacità di usare questi messaggi in assenza di messaggi prescrittivi concernenti, quali alternative comportamentali siano socialmente accettabili. Una esagerazione del non fare, oltre a non facilitare un funzinamento efficace, può molto probabilmente determinare agitazine.
Una buona regola pratica è che, ogni qualvolta viene detto ai bambini cosa non fare, venga anche detto loro cosa fare al posto di ciò che viene vietato. Questo contribuirà a costruire una fiducia in se stessi in quanto OK e nelle proprie capacità di risolvere i rpoblemi, stabilirà una struttura per verificare i propri limiti e insegnerà a pensare.
E’ importante che il genitore sia potente. I bambini hanno bisogno di icorporare un genitore che faccia far loro le cose che non vogliono fare e che impedisca loro di fare cose che non dovrebbero fare. La locuzione “dovresti” ha il solo risultato di far sì che i bambini si sentano non-Ok, se essi sanno che cosa “dovrebbero”, ma non sono in grado di farlo.
Durante la crescita, i bambini devono prendre su di sé la responsabilità di fare la cosa “giusta” e verificarla facendo la cosa sbagliata. Il genitore deve essere sufficientemente flessibile da permettere al figlio di usare questo procediemnto e, quindi, di reagire con le carezze appropriate al caso, positive o negative.

giovedì 12 maggio 2011

Cos'è il MIP e perché

Anche quest’anno la Dott.ssa Donatella Ghisu partecipa al programma MIP 2011, Maggio di Informazione Psicologica,  un’iniziativa di Psycommunity, la comunità web degli psicologi italiani che si impegnano, a titolo volontario, a promuovere eventi e manifestazioni culturali inerenti la psicologia. Molte sono le potenzialità applicative della psicologia per il benessere dell’individuo, della coppia, della famiglia, dei gruppi e della società.
Il MIP, che avrà luogo per il quarto anno consecutivo, si pone gli obiettivi di diffondere un’adeguata cultura del benessere psicologico, di sensibilizzare alla prevenzione del disagio psichico, di facilitare l’incontro con lo psicologo e lo psicoterapeuta, di divulgare corrette informazioni e sfatare pregiudizi, d’incoraggiare e promuovere la cultura psicologica in Italia, di far conoscere gli ambiti di applicazione della psicologia, di fare chiarezza sulla professionalità dello psicologo e dello psicoterapeuta.
Per tutto il mese di maggio 2011 gli psicologi presenti in tutte le città italiane metteranno gratuitamente la propria esperienza e le proprie conoscenze a disposizione delle persone, incontrandole e fornendo informazioni sulla prevenzione e sul benessere psicologici, sulla psicologia e sugli psicologi.
Gli psicologi offriranno un colloquio psicologico gratuito a chi ne farà richiesta.

Edizione MIP 2011 – Prenota il tuo Colloquio Gratuito qui!  http://www.elencopsicologi.it/nominativo.asp?cod=3266

Si svolgeranno, inoltre, presso gli studi degli psicologi e presso luoghi pubblici: iniziative, seminari, incontri a tema ed esperienziali del tutto gratuiti a carattere informativo su tutti gli ambiti di applicazione della psicologia.
Ogni utente del MIP, inoltre, riceverà materiale informativo gratuito.


domenica 8 maggio 2011

Perchè la Psicoterapia

Un disturbo psichico, prima di diventare tale, spesso, rimane per lungo tempo un disagio trascurato, nella magica attesa “che passi”.
Contrariamente a quanto avviene quando il corpo risulta malato, il disagio e la sofferenza psichica talvolta non vengono “ascoltati”, con la conseguenza di un inasprimento della sintomatologia e un aumento progressivo del dolore psichico.
La psicoterapia è un’importante risorsa nei casi conclamati, ma anche una preziosa attività di prevenzione in situazioni di disagio o di assenza di benessere.
A questo proposito, mi pare importante riflettere sulla definizione di “salute” fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che parla di: “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente assenza di malattia o di infermità.”
La salute è da intendere, quindi, come sviluppo delle proprie potenzialità, come attuazione di cambiamenti che vadano in favore di se stessi, come ricerca di benessere.
La psicoterapia è un percorso fatto a due, terapeuta e cliente, con un obiettivo condiviso. Si tratta di un rapporto paritario nell’ambito del quale ognuno mette a disposizione le proprie competenze in vista del cambiamento: il terapeuta attinge alle sue conoscenze teoriche e tecniche, nonché umane, acquisite nel corso della sua formazione; il cliente attinge alla conoscenza che ha di sé, del suo disagio, della sua sofferenza, ma anche alla sua voglia di cambiare e di uscire dal tunnel in cui sente di essere entrato.
L’idea centrale dell’Analisi Transazionale è che l’essere umano, in qualsiasi età e in qualsiasi condizione psicologica si trovi, può ritrovare in se stesso le potenzialità di cui ha bisogno per vivere a pieno la propria esistenza.
Trovo molto suggestiva la metafora utilizzata dallo psicoanalista Armando B. Ferrari (2005) il quale, per descrivere il modello terapeutico da lui utilizzato, parla del “pulviscolo di Giotto”; egli si riferisce all’opera di restauro iniziata dopo il violento terremoto che, nel 1997, danneggiò la Basilica di San Francesco ad Assisi all’interno della quale si trovava una importante serie di affreschi di Giotto.
Sebbene questi affreschi siano stati praticamente polverizzati dal terremoto, un’èquipe di tecnici ne ha ricostruita una parte. Analogamente, analista e analizzato, nel percorso terapeutico, ricostruiscono un nuovo modo di pensare la vita, anche a partire da situazioni che possono far pensare ad una “polverizzazione” delle capacità di vivere la vita con gioia e pienezza, anche quando di queste capacità non rimangono che semplici frammenti.