SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO

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SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO: Ascolto telefonico e telematico per prevenire/sostenere disagi psicologici Inoltre: prima consultazione in sede gratuita Mail: donatella.ghisu@yahoo.it /telefono: 392 5543431

D.ssa Donatella Ghisu

Psicologa, Counsellor Psicologico e Socio-educativo, Anali Transazionale, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica, Psicopedagogista, Specialista in: Disturbi alcol correlati, Chil Abuse, Psicologia forense, Disturbi dell'Apprendimento e del Comportamento, Trainer EMDR. Mi occupo di coppie, adolescenti ed adulti a livello individuale e di gruppo. Sostegno alla genitorialità, agli insegnanti nonché alle aziende pubbliche e private.

Problemi di coppia - Supporto alla coppia - Separazione e Divorzio - Supporto alla maternità - Supporto Post-Partum - Supporto alla genitorialità - Relazione Genitori Figli - Supporto all'Adolescenza


Problemi di Coppia: affrontarli per risolverli


Ci sono dei momenti della vita di coppia in cui i partner interagiscono con modalità che generano sofferenza reciproca. Ognuno rischia di concentrarsi sulle colpe dell’altro; i partner possono sfinirsi a vicenda con discussioni e litigi che ripetono lo stesso copione, con la sensazione di un’incomprensione reciproca senza fine.
Il sostegno psicologico di coppia in questo senso, è un intervento che non tende a decidere torti e ragioni nella coppia, ma permette la presa di coscienza delle dinamiche che caratterizzano la coppia, con attenzione a quelle che mantengono uno stato di sofferenza nella relazione. Per i partner è fondamentale capire cosa sta succedendo tra loro e come ciascuno contribuisca a bloccare le possibilità di cambiamento.
La terapia di coppia mira a ristabilire, recuperare o generare quelle risorse che permettono al legame di tornare ad essere fonte di benessere per i partner favorendone lo sviluppo emotivo e la crescita personale.
Nel corso di una consulenza di coppia, si può far luce su alcuni momenti della vita di coppia che possono portare o conducono a crisi diverse, come ad esempio:
·                     Dall’innamoramento all’amore: la fase di innamoramento porta una naturale idealizzazione dell’altro. Quando ci si conosce più intimamente, nasce una visione più realistica del partner, in cui si notano caratteristiche che possono anche non piacere. Questo processo genera una crisi se c’è una delusione elevata rispetto all’idillio iniziale.
·                     La convivenza o il matrimonio: iniziare a vivere sotto lo stesso tetto implica una condivisione di tempi e spazi assai più elevata. Questa nuova condizione può scatenare in alcuni sensazioni di "perdita della propria indipendenza", di "legame che soffoca".
·                     Diventare genitori: l’arrivo del neonato, irrompe nel rapporto di coppia con i suoi bisogni. Questo è un cambiamento nella vita di coppia a carattere irreversibile, che continuerà a produrre i suoi effetti man mano che il figlio cresce. La coppia ha la necessità di trovare un nuovo equilibrio, diverso da quello della vita a due.
·                     Affrontare l’adolescenza dei figli: questa è una fase della vita che mette in discussione i genitori come individui e come coppia e che può scuotere gli equilibri familiari e di coppia.
·                     L’effetto del "nido vuoto": quando i figli se ne vanno di casa per costruire una propria vita indipendente, la coppia si ritrova a vivere nuovamente nella sola dimensione a due cui potrebbe in qualche modo essersi disabituata, specie se i due partner hanno investito unicamente sul loro ruolo genitoriale a discapito della loro relazione di coppia.
·                     Le problematiche legate alla sfera sessuale: queste assumono forme, significati e conseguenze diverse all’interno della coppia.
·                     Le problematiche legate all’infertilità: quando una coppia si trova ad affrontare il problema dell’infertilità, anche attraverso i percorsi di procreazione medicalmente assistita, le angosce, le delusioni e il senso di inadeguatezza possono irrompere nel rapporto tra i partner.
·                     La malattia grave di uno dei partner: possono svilupparsi modificazioni sostanziali dei delicati equilibri di coppia, che disorientano i partner rispetto al loro modo di relazionarsi prima della malattia. 

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Sostegno Psicologico per Problemi di Coppia


La relazione di coppia è una struttura dinamica, piena di legami che si intrecciano su vari piani e ambiti della vita che risulta condizionata dai vincoli con le famiglie d’origine, da patti economici più o meno chiari, dal tipo di lavoro, dalle amicizie, dai figli e da molti altri elementi.
Sono molteplici i problemi e le difficoltà che la coppia si trova ad affrontare, in relazione alla fase del ciclo vitale che sta vivendo: dai conflitti e incomprensioni della neo convivenza ai compiti educativi verso i figli; dalle difficoltà di comunicazione che incontrano i membri della coppia, alle problematiche del lutto e della separazione.
L’obiettivo di un intervento strutturato di sostegno psicologico, è orientato, con rispetto ed attenzione per la sensibilità personale, a capire il disagio, quando è comparso, come è stata gestita e la sua evoluzione, per poi mettere a fuoco insieme alla coppia le strade percorribili, le risorse proprie e quelle dell’ambiente, per affrontare più efficacemente le difficoltà, evidenziare insieme le possibili scelte future, ridurre l’ansia, l’incertezza e il disorientamento.
Il sostegno psicologico alla coppia è un intervento per superare i momenti critici della vita relazionale, indirizzato a supportare gli individui in difficoltà nel superare le fasi critiche che affrontano nel percorso di vita che li unisce, come la convivenza, la nascita del primo figlio, l’educazione dei figli, il tradimento, il pensionamento, il lutto ecc.
Il sostegno psicologico di coppia è uno spazio di intervento in continua evoluzione, una risposta sia alle difficoltà interne alla coppia sia al suo rapporto con il mondo esterno; questo anche perché una sua peculiarità essenziale deriva dalla discussione su un argomento particolare o su un punto di vista specifico e poco chiaro relativo a conflitti coniugali, divorzio, separazione, problemi relazionali, divergenze genitori-figli, ecc.
L’interesse e l’ascolto alle dinamiche di coppia consentono di porre al centro la relazione stessa tramite cui le persone manifestano la propria individualità e i propri bisogni.
Per questo, l’intervento proposto mira allo sviluppo delle competenze comunicative della coppia, considerando la capacità di comunicare in modo efficace un presupposto fondamentale per gestire il disagio psicologico e relazionale, oltre che per la costruzione dell’intimità.
L’intervento non ha come obiettivo quello di tener unita la coppia, tuttavia ha come intento principale, la risoluzione del conflitto, la riattivazione del dialogo e il benessere di ogni singolo che compone la coppia, riconsegnando ad ognuno nuove opportunità di interazione, modi di analizzare le difficoltà alternative alle antecedenti, rinnovate potenzialità di scambio e di incontro all’interno della relazione.
L’intervento con le coppie si configura nella maggior parte dei casi in uno stadio iniziale di consulenza in cui vengono presi in esame le specifiche questioni della coppia per realizzare e condividere gli obiettivi favorevoli al benessere di ciascuno, all’interno del legame con l’altro. 
Gli obiettivi conclusivi dell’intervento di sostegno riguardano sia la soluzione del problema presentato dalla coppia, che il benessere di ognuno nel rapporto di coppia e nell’attenzione delle esigenze reciproche e dei componenti della famiglia stessa.

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Supporto familiare nella Separazione e nel Divorzio


Al giorno d’oggi, la separazione e il divorzio sono sempre più frequenti, e per questo le coppie richiedono un sostegno psicologico per affrontarli in modo sereno e adeguato.
Molte persone credono che sia meglio che due genitori rimangano sempre insieme, preservando così il sistema dalla separazione, per il bene dei figli, dando a questi con il ruolo di collante familiare, la grande responsabilità di essere la base su cui poggia l’intera famiglia.
Questo perché si crede che la separazione in sè generi un ambiente di vita aggressivo ed ostile. Esistono situazioni in cui ciò non avviene, in quanto, genitori separati ma sereni e soddisfatti, possono fornire un contesto sano nel quale i figli hanno l’opportunità di rispecchiarsi e trovare il proprio benessere, un luogo in cui la conflittualità esacerbata derivata dalla separazione, non prende il sopravvento. 
È possibile che, con la separazione, il genitore abbia la percezione di vivere un senso di fallimento e di frustrazione. I genitori possono essere colti, oltre che dal dolore relativo al passaggio delicato e stressante implicito nella separazione, anche dall’ansia per la gestione della vita dei figli, ignorando che, il modo di gestire la separazione, sarà un elemento centrale per gli stessi vissuti emotivi dei figli.
Alcune coppie vivono la separazione con forti sentimenti di colpevolizzazione verso l’altro; altre si separano in seguito a conflitti che contengono elevata aggressività; altre decidono di divorziare in seguito a ripetuti tradimenti, per altre ancora la separazione è una scelta condivisa, pacifica e serena anche per i figli.
In qualsiasi caso, gli effetti sulla vita familiare presente e futura dei figli saranno diversi a seconda del modo in cui è stata gestita la conflittualità e la conseguente separazione. I figli potrebbero reagire a questo momento di transizione con una forma di chiusura, mentre a livello intrapsichico,si trovano di fronte ad un momento di grande insicurezza. Il futuro diventa indefinito, la paura e l’ansia d’abbandono possono mescolarsi a sentimenti di colpa per la separazione dei genitori.
Quando tutti questi sentimenti superano una soglia critica, è possibile richiedere un sostegno psicologico che aiuti tutto il nucleo a contestualizzare questo momento, permettendo l’emergere delle insicurezze dei membri della famiglia e aiutandoli a gestire l’incertezza e la sofferenza che inevitabilmente vivono.
I genitori possono richiedere un sostegno psicologico per elaborare la separazione, ritrovare la propria forza e definire un ruolo genitoriale diverso da quello coniugale, dato che anche se quest’ultimo volgerà al termine, il primo andrà avanti per tutta la vita. La separazione infatti non sancisce la fine della genitorialità.
I figli, di fronte all’apertura che i genitori mostrano in terapia, hanno la possibilità di smorzare la propria ansia dovuta a fantasie di colpa, rifiuto ed espulsione, fantasie che, se inespresse e non condivise in un contesto protetto e comprensivo come quello terapeutico, rischiano di minare a lungo termine la serenità dei figli e il loro modo di vivere le relazioni affettive.
L’Intervento Familiare che viene proposto dal nostro Studio di Psicologia e Psicoterapia è un percorso terapeutico rivolto a tutta la famiglia orientato a rendere meno difficoltoso il momento della separazione anche attraverso una comunicazione aperta e chiara, che rivolge l’attenzione al perseguimento degli obiettivi con consapevolezza e lucidità.
Gli obiettivi conclusivi dell’intervento di sostegno riguardano sia la soluzione del problema presentato dalla coppia, che il benessere di ognuno nel rapporto di coppia e nell’attenzione delle esigenze reciproche e dei componenti della famiglia stessa.

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Supporto alla maternità: colloqui di consulenza con la donna e con la coppia


Le problematiche psicologiche che possono manifestarsi durante la gravidanza o nei primi mesi di vita del neonato possono sono significativamente connesse alla propria storia. In questo periodo, le rappresentazioni che la donna ha di se stessa, dei propri genitori, della coppia e del proprio partner entrano in un processo di rivisitazione e trasformazione molto intenso:
·                     il corpo affronta dei cambiamenti veloci e "incontrollabili" che possono toccare le basi più antiche dell’essere;
·                     nel passaggio da sé come figlia a sé come madre, attraverso le identificazioni con la propria madre, variano le rappresentazioni dei propri genitori e dell’immagine materna;
·                     il parto è una separazione, un’interruzione della unità corporea madre-feto, che può risvegliare le emozioni connesse alle altre separazioni o ai traumi della propria vita (lutti…);
·                     le identificazioni con il proprio bambino possono trasformare alcuni aspetti della propria identità e comunque implicano di per sé momenti di fisiologica regressione;
·                     Le dinamiche della coppia mutano, l’equilibrio da costruire è assolutamente nuovo: nella coppia entra il neonato, con tutta la potenza dei suoi bisogni e la forza delle emozioni che suscita. 
·                     le comunicazioni del neonato, espresse attraverso i canali non verbali e inizialmente soprattutto attraverso il pianto, suscitano forti processi di "proiezione" di aspetti materni sul proprio bimbo.
Anche il neo papà è coinvolto in trasformazioni significative, e per alcuni versi simili a quelli della compagna durante la gravidanza, che naturalmente diventeranno più intense dopo la nascita del figlio.
L’intervento psicologico o psicoterapeutico può assumere a seconda delle necessità e delle disponibilità, anche emotive della donna e o della coppia, aspetti diversi, ma si orienta sempre nel tentativo di dare significato alla sofferenza, comprendendo i conflitti che tengono la donna o la coppia incastrate nella stessa; questo, nei colloqui, avviene attraverso l’individuazione dei collegamenti tra passato e presente. Gli interventi possono coinvolgere in alternativa o insieme la donna e la coppia.
Di fronte alla gravidanza, infatti, la coppia stessa può entrare in crisi con la necessità di costruire un nuovo equilibrio perché le trasformazioni in ognuno dei due membri chiedono un nuovo aggiustamento reciproco.
Un figlio può essere stato molto desiderato, cercato, ma la realizzazione del desiderio può portare angosce e timori inaspettati. La gravidanza attesa e desiderata che però continua a non arrivare suscita profonde sofferenze nella donna e nella coppia; i percorsi di fecondazione medicalmente assistita hanno risvolti emotivi che aprono tematiche che richiedono una non facile elaborazione.
A volte il disagio psicologico da sostenere è particolarmente pesante: il senso di inadeguatezza, il sentirsi negata una parte importante dell’esperienza di vita, le oscillazioni tra l’attesa, la speranza e la delusione ad ogni tentativo che non va a buon fine, il concentrare tutti i propri pensieri e le proprie energie mentali e anche fisiche sull’avere un figlio con il rischio di logorarsi emotivamente e fisicamente. Se la gravidanza cercata ha inizio, può capitare che le angosce assumano un’altra forma vista la grande fatica per arrivarci e il terrore che possa interrompersi. Il recupero di una certa serenità contribuisce sul buon andamento della gravidanza e sul benessere nella relazione madre-padre-bambino di cui si stanno costruendo le fondamenta.
La ricostruzione di un terreno comune alla coppia in quella fase del ciclo di vita, pur riguardando in qualche modo ogni coppia, può toccarne maggiormente alcune, richiedendo a volte il supporto di uno psicologo mirato ed adeguato.

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Sostegno Post Partum per il benessere della relazione triadica:


La nascita di un figlio, è un momento unico e indimenticabile che però può diventare talvolta un momento di sofferenza acuta per alcune madri, per le coppie e per i neonati.
La potenzialità trasformativa di questa fase della vita è potente, per questo, riuscire a recuperare o far emergere le risorse degli individui, della coppia, ha effetti importanti che possono determinare un viraggio significativo verso una sintonia nella relazione dei neogenitori con il neonato.
Capita che per realizzare questo progetto è necessario affidarsi all’intervento dello psicologo o psicoterapeuta che  attraverso colloqui di sostegno con la mamma e/o con la coppia o interventi con la triade madre-padre-bambino, lavora per sciogliere nodi ancestrali che possono sorgere ad esempio quando emergono delle problematiche rispetto al figlio come problemi di sonno, problemi di alimentazione, pianti inconsolabili, ecc.
Talvolta può essere utile un intervento con tutta la famiglia, ad esempio se ci sono altri fratelli o sorelle specialmente quando questi manifestano disagio durante la gravidanza o dopo l’arrivo dell’ultimo nato.
Infine, in alcuni specifici casi, l’intervento coinvolge oltre alla donna, alla coppia o alla famiglia, altre figure significative, come ad esempio i nonni, soprattutto se le dinamiche della famiglia allargata sembrano ostacolare fortemente la costruzione del nuovo equilibrio familiare dopo la nascita del neonato.

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Intervento Psicologico rivolto ai Genitori o ai Figli: un Aiuto alla Relazione


La relazione genitori figli si caratterizza da aspetti multidimensionali, che comprendono la comunicazione, l’affettività, l’ascolto, ecc; e risente dei processi evolutivi, sociali e comunicativi diventando così un processo dinamico che va a costruirsi durante tutto l’arco della vita, e al quale sia i genitori che i figli partecipano attivamente.
Già a partire dal concepimento e dallo sviluppo del feto, poi con la nascita, i genitori modellano il comportamento dei propri figli attraverso l’invio di messaggi verbali e non verbali, che vengono codificati, rielaborati e interpretati dai figli.
Il bambino avrà modo di ampliare i propri schemi cognitivi interagendo con i diversi contesti come quello scolastico, sociale, ecc, che contribuiranno alla strutturazione della sua personalità. È per questo importantissima la consapevolezza, da parte del genitore, dei messaggi (di svalutazione e critica, o di rinforzo e incoraggiamento, ecc), che manda al figlio, affinché possa potenziare le proprie competenze comunicative nella relazione.
La consapevolezza della propria modalità comunicativa, la capacità di ascolto rispetto ai bisogni del  figlio, l’apertura al dialogo e la capacità di trovare alternative nell’esercitare il potere/controllo, sono risorse fondamentali nell’esercizio di una genitorialità adeguata.
Per questo, l’intervento psicologico rivolto ai genitori o ai figli può essere di aiuto alla relazione se focalizzato sul potenziamento delle competenze comunicative e sul riconoscimento e sulla presa di consapevolezza delle modalità di comunicazione poco funzionali e inadeguate messe in atto nella relazione, soprattutto se questa riguarda la fase di sviluppo dell’adolescenza che, di per sé,  risulta essere un momento delicato che mette a dura prova la comunicazione.
L’Intervento Psicologico rivolto agli adulti è orientato ad aiutare il genitore ad esempio a:
·                                 accogliere, accettare, comprendere i bisogni del bambino o dell’adolescente piuttosto che svalutarli o negarli
·                                 comprendere e riconoscere i propri bisogni ed emozione, affinché possa distinguerli da quelli del figlio
·                                 riconoscere e potenziare le proprie competenze comunicative e usarle adeguatamente nella relazione con il figlio
·                                 “mettersi in discussione” come soggetto capace di fornire sicurezza e di rispondere ad una emozione negativa con una di segno positivo.
·                     Comunicare in modo efficace. Nel dialogo con il figlio è importante per il genitore usare modalità comunicative di tipo genitoriale affettivo positivo e di tipo genitoriale normativo positivo; è importante cioè Accogliere e non Svalutare o Criticare.
L’Intervento Psicologico rivolto ai bambini e agli adolescenti ha come obiettivo generale quello di promuovere l’espressione di sé, la costruzione di autostima positiva e l’assunzione di strategie comportamentali utili per esprimere al genitore le proprie richieste di rassicurazione e sostegno.
In particolare è necessario aiutare il bambino o l’adolescente a:
·                     conoscere e comprendere i propri vissuti, sensazioni, sentimenti, atteggiamenti, fantasie legate alle paure, ai propri bisogni e desideri;
·                     conoscere le proprie emozioni, la loro funzione e il loro significato, e a comunicarle al genitore imparando a individuare segni di disponibilità.


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Sostegno psicologico agli adolescenti


L’adolescenza è una fase della vita in cui i dubbi su se stessi, gli interrogativi sulla propria identità, l’insoddisfazione per il proprio corpo, le tensioni con i genitori e con gli amici possono costituire dei momenti di transizione che in alcuni casi assumendo un peso eccessivo, provocano stati di sofferenza che si protraggono a lungo invadendo e compromettendo la serenità e la crescita del ragazzo.
L’adolescenza è un periodo di evoluzione e cambiamento ed insieme un momento critico rispetto alla direzione che prenderà il processo di costruzione della personalità che si troverà di fronte al bivio tra la possibilità di sviluppare una struttura personale solida e il rischio di un estendersi e di un amplificarsi dei punti di fragilità.
Richiedere aiuto ad uno psicologo in questo momento è un passo costoso a livello emotivo: tesi verso l’acquisizione e il riconoscimento da parte degli altri della propria indipendenza, nella necessità di prendere le distanze dai propri genitori per potersi differenziare da loro, ecco nei ragazzi, l’ambivalenza nel chiedere aiuto e nel lasciar intendere o nel mostrare il proprio stato di bisogno.
Il sostegno psicologico agli adolescenti può essere richiesto direttamente dai ragazzi, o dai genitori che si trovano a vivere o percepire segnali importanti di stati di sofferenza, tra cui ci possono essere:
·                     crisi rispetto alla propria identità;
·                     crisi rispetto al proprio progetto di vita;
·                     stati di isolamento, disagio nelle relazioni con i coetanei;
·                     sofferenze in campo amoroso;
·                     disagio rispetto al proprio corpo;
·                     dubbi sulla propria identità sessuale;
·                     tensioni con i genitori, rabbia;
·                     problemi a scuola;
·                     angosce, paure e ossessioni;
·                     pensieri e gesti autodistruttivi;
·                     somatizzazioni, stati di malessere fisico senza una causa organica.
Se sono i genitori che chiedono una consulenza psicologica per il figlio adolescente è possibile distinguere quattro situazioni:
·                     L’adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo ed è d’accordo ad incontrarlo. I genitori e il ragazzo sono concordi rispetto al fatto che ci sia uno stato di crisi da valutare.
·                     L’adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo e non è contrario ad incontrarlo anche se ritiene che non vi sia nessuna problematica di tipo psicologico che lo riguardi.
·                     L’adolescente non sa della richiesta dei genitori allo psicologo: i genitori dovranno parlarne, spiegandogli la loro preoccupazione.
·                     L’adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo ma non è disponibile ad incontrarlo. Il tipo di lavoro potrà essere una prima consulenza ai genitori rispetto al loro rapporto con il figlio, considerando che nel futuro, il ragazzo potrebbe cambiare idea e decidere di partecipare agli incontri.

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