SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO

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SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO: Ascolto telefonico e telematico per prevenire/sostenere disagi psicologici Inoltre: prima consultazione in sede gratuita Mail: donatella.ghisu@yahoo.it /telefono: 392 5543431

D.ssa Donatella Ghisu

Psicologa, Counsellor Psicologico e Socio-educativo, Anali Transazionale, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica, Psicopedagogista, Specialista in: Disturbi alcol correlati, Chil Abuse, Psicologia forense, Disturbi dell'Apprendimento e del Comportamento, Trainer EMDR. Mi occupo di coppie, adolescenti ed adulti a livello individuale e di gruppo. Sostegno alla genitorialità, agli insegnanti nonché alle aziende pubbliche e private.

martedì 30 novembre 2010

Linee-guida per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso sessuale e maltrattamento ai danni di minori.


Linee-guida per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso sessuale e maltrattamento ai danni di minori.


Il percorso metodologico

Nel momento in cui i servizi locali, socio-assistenziali o sanitari, gli operatori della scuola oltre agli organismi di Polizia, nell’esercizio delle proprie funzioni, vengono a conoscenza o rilevano una situazione di sospetto maltrattamento/abuso, deve attivarsi tempestivamente il collegamento multidisciplinare finalizzato alla presa in carico del caso.

Dalla segnalazione agli interventi di competenza dell’Autorità Giudiziaria.

L’operatore sociale o sanitario che per primo riceve la segnalazione o viene a conoscenza del caso deve attivare fin da quel momento, rispettivamente l’U. O. A. di N. P. I. e/o il Servizio di Psicologia, ove esistente o il Servizio socio-assistenziale di riferimento per quel territorio al fine di assicurare da subito la necessaria interazione tra i servizi competenti ed in attesa di rapportarsi con l’équipe multidisciplinare di riferimento, in raccordo con la quale andrà seguito ciascun caso.

Nell’ipotesi in cui la prima conoscenza del caso sia acquisita da operatori di servizi/enti diversi da quelli socio-assistenziali e sanitari, gli stessi devono segnalare la situazione alla Magistratura ed attivare contestualmente uno dei due servizi (socio-assistenziale o sanitario).

I servizi dando priorità assoluta ai casi di sospetto abuso/maltrattamento, effettuano  una prima valutazione congiunta della gravità della situazione, al fine di:

  • acquisire ulteriori elementi a sostegno della relazione da inviare all’Autorità Giudiziaria, fermo restando che la segnalazione andrà effettuata qualora le dichiarazioni del minore o gli indicatori a livello psico-affettivo e fisico rendano plausibile l’esser stato vittima di abuso o maltrattamento;
  • verificare se sussistono elementi di tale gravità da rendere opportuno un provvedimento in merito alla collocazione del minore.
Gli operatori dei servizi sociale e sanitario che seguono il caso, effettuano la segnalazione congiunta alla Magistratura qualora non sia già intervenuta una segnalazione da parte di chi sia venuto a conoscenza del caso.

È necessario ricordare che, in base all’art. 403 del cod. civ., gli operatori dei servizi qualora ravvisino una situazione di grave pregiudizio per il minore sì urgente da non consentire l’emanazione di un provvedimento di limitazione della potestà da parte del Tribunale per i Minorenni, anche su richiesta dell’Autorità di Polizia o di propria iniziativa, possono collocare il minore in luogo sicuro sino a quando non si provveda in modo definitivo alla sua protezione.


Modalità della denuncia

Qualora gli elementi acquisiti non consentano di ipotizzare la sussistenza di un vero e proprio reato, la segnalazione va inviata esclusivamente alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni.

La denuncia deve essere inviata a:

Ø      Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario
Ø      Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.

La denuncia deve essere effettuata per iscritto, deve essere analitica e deve descrivere le dichiarazioni, le esperienze, gli atteggiamenti e i comportamenti del minore in modo chiaro e con la massima obiettività.

Qualora l’operatore ravvisi l’urgente necessità di documentare a livello sanitario tracce che paiono riconducibili ad esperienze traumatiche, potrà rivolgersi alla Polizia Giudiziaria per gli opportuni approfondimenti sanitari.

Coinvolgimento della famiglia

Prima di intraprendere attività finalizzate a coinvolgere i genitori nel riconoscimento dell’abuso e dei problemi familiari che l’hanno provocato è indispensabile che gli operatori dei servizi socio-assistenziali e sanitari prendano preventivo contatto con l’Autorità Giudiziaria Minorile o la Procura Penale, onde evitare di compromettere l’esito di eventuali atti d’indagine penale in corso o di urgente effettuazione.

Questo perché le iniziative di informazione intempestive verso persone coinvolte possono pregiudicare gravemente gli stessi atti d’indagine.

Proposte formative

La diffusione della consapevolezza ed attenzione verso i fenomeni di abuso e maltrattamento nonché di capacità professionali tali da far fronte a casi concreti sono le promesse fondamentali per rendere operative le presenti linee-guida.

Le attività di sensibilizzazione e formazione in materia di abuso e maltrattamento ai danni di minori si potranno svolgere su diversi livelli di contenuto ed approfondimento.

Æ     Sensibilizzazione e formazione di base

Le attività formative sono rivolte a tutti gli operatori che seguono e sostengono il processo di crescita del bambino presso le diverse istituzioni a ciò preposte, possibilmente in momenti comuni che coinvolgano le diverse professionalità interessate.

Obiettivo delle attività formative di questo primo livello sarà di sviluppare le capacità di ascolto del bambino per riuscire a rilevare gli eventuali segnali di disagio. Di conseguenza saranno fornite alcune indicazioni precise sul percorso che, dalla raccolta del segnale, porta alla segnalazione alle autorità giudiziarie, al coinvolgimento dei servizi sociali e sanitari competenti.

                             
È di fondamentale importanza che ogni adulto che entra in relazione col bambino,  rispetto al suo lavoro, abbia un livello minimo di conoscenza sul come riconoscere e rilevare segnali di disagio e/o richieste di aiuto del minore e sul percorso da attivare al fine di assicurare l’adozione tempestiva di adeguate misure di tutela da parte delle autorità competenti.

La formazione e sensibilizzazione di base deve pertanto coinvolgere tutti gli operatori dell’area socio-assistenziale, sanitaria e psicologica. Successivamente, a ricaduta, la Regione in accordo coi Provveditorati agli Studi, estende tali attività di sensibilizzazione agli operatori dell’area scolastica
 e socio-educativa, avvalendosi anche della collaborazione degli stessi operatori dei servizi sociale e sanitari.

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