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D.ssa Donatella Ghisu

Psicologa, Counsellor Psicologico e Socio-educativo, Anali Transazionale, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica, Psicopedagogista, Specialista in: Disturbi alcol correlati, Chil Abuse, Psicologia forense, Disturbi dell'Apprendimento e del Comportamento, Trainer EMDR. Mi occupo di coppie, adolescenti ed adulti a livello individuale e di gruppo. Sostegno alla genitorialità, agli insegnanti nonché alle aziende pubbliche e private.

venerdì 25 marzo 2011

Gli stili di attaccamento dei bambini



La personalità, o “lo stile d’attaccamento”, emerge dalla matrice delle interazioni tra il bambino e chi si occupa della sua cura nei primi mesi e nei primi anni di vita. Ciò che comincia come interazione viene poi internalizzato come personalità. È dunque da non trascurare il fatto che lo sviluppo della personalità ha da essere considerato in termini di influenza ambientale piuttosto che in termini di istinto o di patrimonio genetico. Pertanto, differenti pattern di attaccamento sono il risultato di differenti pattern di interazione, non già il riflesso del temperamento del bambino o dell’istinto.
I bambini e le bambine, possono essere indolenti o attivi/e, “coccoloni/e” o non coccoloni/e, lenti/e o rapidi/e, e tuttavia essere tutti classificati come sicuri. I bambini hanno differenti pattern di attaccamento coi loro due genitori e possono essere classificati sicuri con uno e insicuri con l’altro. Perciò i pattern di attaccamento sono caratteristiche della “relazione” genitore-bambino, non ancora internalizzati all’età di un anno, sebbene a 18 mesi diventino più stabili (tali pattern) con quelli materni che dominano su quelli paterni.
Le madri dei bambini di un anno con attaccamento sicuro sono “sensibili e comprensive” verso i loro bambini; quelle dei bambini con attaccamento insicuro-ambivalente sono “sensibili e comprensive” ma in modo “non costante”.
La chiave dell’attaccamento sicuro è l’interazione attiva e reciproca e, dunque, la qualità dell’interazione stessa piuttosto che la quantità. Il solo contatto passivo non promuove necessariamente l’attaccamento. Molti bambini sono infatti fortemente attaccati ai propri padri anche se passano relativamente poco tempo con loro e i bambini cresciuti negli istituti sono più fortemente attaccati alle loro madri rispetto alle bambinaie che li nutrono e li seguono durante il giorno con le quali spesso manca un’interazione attiva. Nei primi tre mesi le madri di bambini sicuri rispondono più prontamente quanto essi piangono; queste guardano, sorridono e parlano più ai loro bambini e offrono loro un holding più affettuoso e gioioso.
Le madri dei bambini evitanti tendono a interagire di meno e in modo più funzionale nei primi tre mesi, mentre le madri degli ambivalenti tendono a ignorare i segnali dei loro bambini che richiedono attenzione e tendono a essere generalmente imprevedibili nella loro risposta. Nella seconda parte del primo anno si possono osservare evidenti differenze tra i bambini e quelli che saranno classificati come “sicuri” piangono di meno degli insicuri e si godono di più il contatto corporeo e paiono chiederlo di meno.
Le madri sensibili quando interagiscono coi loro bambini modulano i ritmi dei loro piccoli in modo che quando il livello di attività cade e il bambino sembra annoiato, la madre lo stimola, quando diviene sovraeccitato la madre si ritrae un poco in modo da ristabilire l’equilibrio. Nella “sintonizzazione intermodale” la madre segue il parlottio, lo calciare e il saltellare del bambino con suoni e movimenti che si accordano e armonizzano con quelli del bambino. Mentre il piccolo salta su e giù, lei può dire: <<Ooooooh… Aaaaah…>>, sincronizzando il tempo e l’ampiezza delle sue risposte coi movimenti del bambino. Ciò aiuta il bambino a sviluppare il senso di integrazione del Sé. Tali processi di sintonizzazione sono ostacolati nelle madri di bambini attaccati in modo insicuro e conducono al “deragliamento” o alla non sincronizzazione della risposta materna: in tal modo le madri di bambini con attaccamento ambivalente si sforzano di giocare col bambino che sta già giocando felicemente o lo ignorano quando ha dei problemi.
Si propone un modello nel quale sono suddivisi le componenti dei pattern d’interazione madre-bambino nell’attaccamento sicuro in quattro caratteristiche principali: 1) sincronia (sintonia temporale); 2) simmetria (armonizzazione delle azioni); 3) contingenza (darsi reciprocamente il segnale d’inizio); 4) “trascinamento” (catturare le risposte dell’altro in una sequenza di attività reciproca). Su tale base emerge poi il gioco e la successiva autonomia infantile.
L’attaccamento insicuro è il risultato dell’intrusività o di insufficienti risposte sensibili. Il alcuni esperimenti nei quali il bambino viene posto per pochi momenti alla presenza di un’immagine immobile della madre alla quale è proibito di prendere in braccio il bambino o rispondere ad esso, il bambino mostra disappunto e strategie di avversione nello sguardo e di auto consolazione che corrispondono a quelle osservabili in madri clinicamente depresse.
L’aggressività, inoltre, è una elle principali componenti della risposta iniziale alla minaccia di separazione. Qui ambedue i pattern di attaccamento insicuro possono esser compresi riguardo all’interscambio tra il bisogno di attaccamento e la risposta aggressiva alla minaccia di separazione. Il bambino con attaccamento ambivalente mostra un’aggressività aperta verso la madre incostante che lo abbraccia appena al suo riaccostarsi al bambino dopo averlo lasciato solo per un certo periodo di tempo anche se breve: ma come può saperlo un bambino di un anno che il tempo è così breve? È come se lui le dicesse: <<Non osare farlo mai più!>>,  ma allo stesso tempo si aggrappasse a lei dato che sa per esperienza che lo rifarà. I bambini con attaccamento evitante, invece, mostrano poca aggressività aperta al ritorno della madre, sebbene mostrino molto spesso esplosioni di aggressività ingiustificata in altri momenti. La risposta evitante può essere un modo di tenere a bada l’aggressività stessa e così pacificare la madre alla quale il bambino ha disperatamente bisogno di sentirsi vicino, ma che egli teme lo rimproveri se rivela troppo apertamente i suoi bisogni, oppure se le mostra quanta rabbia egli senta per esser stato abbandonato.

1 commento:

  1. Condivido, é l'ambiente a essere determinante almeno al 95%.
    La personalità, il carattere, si forma nei primi anni di vita.
    Ormai si sa che il periodo più importante per la crescita di tutti bambini è la primissima infanzia, purtroppo coincide spesso nella crescita sociale della famiglia, la ricerca di un lavoro stabile e la carriera o le aspirazioni dei genitori.
    Dobbiamo attenzionare maggiormente questo periodo, per rispetto dei nostri bambini.

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