La formazione dei genitori
Nella maggior parte
dei casi i genitori di un bambino con disturbo del comportamento si
trovano a non essere sufficientemente preparati nell’affrontare la
vasta gamma di difficoltà in cui si imbattono nel crescere il proprio
figlio. Alcune volte non si rendono conto di contribuire essi stessi a
creare problemi nel bambino a causa del loro personale disagio
psicologico, altre volte invece le difficoltà possono aumentare a causa
della disinformazione, o della cattiva informazione, in materia di
pratiche educative.
Gli obiettivi della formazione dei genitori sono:
1.
Insegnare ai genitori a gestire meglio il proprio stress emozionale
nel rapporto col bambino difficile. Si tratta di guidarli ad
apprendere che la causa dei loro stati d’animo negativi, di collera,
ansia, depressione, risiede non tanto negli eventi che si verificano, ma
nel modo in cui essi percepiscono, interpretano e giudicano tali
eventi. L’intento è quello di far sperimentare ai genitori che possono
essere in grado di superare i propri problemi emotivi, evitando che
essi si ripercuotano sul comportamento del bambino.
2. Mostrare
ai genitori come applicare l’autocontrollo emozionale ai problemi
emotivi del bambino, affinché siano in grado di aiutarlo a imparare a
dominare gli stati d’animo negativi anziché esserne sopraffatto.
3.
Far acquisire ai genitori le informazioni necessarie per comprendere
meglio il comportamento del bambino e correggere eventuali convinzioni
erronee in fatto di pratiche educative.
4. Insegnare ai genitori abilità di problem solving e procedure di modificazione del comportamento per affrontare i problemi presentati dal bambino.
L’intervento,
nella sua forma più completa, si articola attraverso una serie di
8-10 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. Le dimensioni del
gruppo può variare da 5 a 12 persone. La quantità ottimale è di circa
8-10 partecipanti, in quanto un gruppo di tali dimensioni consente di
affrontare una vasta di gamma di situazioni e nello stesso tempo offre
a tutti la possibilità di assumere una parte attiva nelle
discussioni. Quando partecipano al gruppo entrambi i genitori possono
essere incluse fino a 16 persone. In questo caso è però preferibile
estendere la durata di ogni incontro a due ore.
Di seguito vengono descritti i principali contenuti rientranti nella formazione dei genitori.
L'autoregolazione emotiva
Partendo
dal presupposto che è molto difficile per un adulto insegnare a un
bambino come superare le emozioni negative se egli stesso non ha
acquisito una certa padronanza in tale abilità, la prima parte del
ciclo di incontri si propone di aiutare il genitore a capire e
trasformare quegli aspetti della propria emotività che influiscono
negativamente con una corretta pratica educativa. Se i genitori imparano
a calmare se stessi saranno maggiormente in grado di influenzare
positivamente i propri figli favorendo in essi l’acquisizione di modi
positivi di pensare, di sentirsi e di comportarsi.
In questa fase del training i genitori apprendono a:- individuare le proprie reazioni emotive inadeguate;
- individuare i propri modi di pensare abituali;
- correggere e trasformare le modalità di pensiero disfunzionali;
- praticare nuovi modi di pensare più adeguati in situazioni di stress.
Alcuni atteggiamenti disfunzionali che vengono presi in considerazione sono la tendenza, da parte del genitore, a biasimare e condannare il bambino per i suoi comportamenti indesiderabili, oltre alla tendenza a doverizzare e ad esigere
in modo assoluto che il bambino si comporti in un certo modo, con le
conseguenti reazioni di rabbia e di ostilità. Altri errori di pensiero
affrontati riguardano la tendenza ad anticipare secondo modalità catastrofizzanti il possibile verificarsi di qualche evento negativo per il bambino, con conseguenti reazioni di apprensione e iperprotettività.
Insegnare al genitore l'autoaccettazione
La
maggior parte dei genitori tende ad effettuare valutazioni globali su
di sé o sui figli, etichettando spesso il proprio bambino come
“cattivo”, “maleducato”, “disobbediente”. Per questo è importante che i
genitori imparino a correggere gli errori di ipergeneralizzazione e a
distinguere le valutazioni sul comportamento da quelle sulla
persona. Le principali idee che vengono trasmesse ai genitori sono:
- valutare globalmente se stessi o gli altri è un meccanismo controproducente che ostacola il benessere emotivo.
- il nostro valore come persone non dipende dalle nostre prestazioni (ad esempio da come ci comportiamo come genitori);
- il valore di un bambino non dipende da quanto riesce bene in certe cose (ad esempio la scuola).
Costruire nel bambino una maggiore tolleranza alla frustrazione
Il bambino spesso considera certe situazioni come frustranti in quanto non può ottenere ciò che vuole o perché gli vengono fatte richieste per lui sgradevoli. La bassa tolleranza alla frustrazione insorge quando il bambino ritiene che una situazione sarà troppo fastidiosa ingigantendo l'importanza di evitare il disagio.
In
questa fase della formazione dei genitori vengono discussi diversi
metodi attraverso cui un adulto può aiutare il bambino a superare la
bassa tolleranza alla frustrazione:
- Fornendo un esempio positivo
e affrontando con calma la propria frustrazione (evitando ad esempio
di infuriarsi quando il bambino si comporta in modo disobbediente).
-
Mostrando di capire i sentimenti di frustrazione del bambino e
fornendo una valutazione razionale dell'evento. Un genitore potrà, ad
esempio, rivolgersi al bambino dicendo: “Hai perso la partita e so che
ti dispiace, comunque giocare è stato divertente e non è la fine del
mondo se hai perso, potrai vincere un’altra volta”.
-
Manifestando fiducia nei confronti del bambino quando questi si trova
a fronteggiare un evento frustrante. Ad esempio il genitore potrà
dire: “Le persone non sempre si comportano in modo giusto, ma io so che
tu puoi imparare ad affrontare anche questo”
- Incoraggiando e
manifestando apprezzamento quando il bambino mostra una maggior
capacità di aspettare il conseguimento di qualche gratificazione o di
affrontare qualcosa di spiacevole. Il genitore potrà, ad esempio
dire: “Vedo che ti sei impegnato molto anche se era molto
difficile...”.
Applicare i principi della modificazione del comportamento
In
questa fase vengono spiegate ai genitori le procedure fondamentali
per incrementare i comportamenti desiderabili del bambino e i metodi
di estinzione dei comportamenti indesiderabili. Ricorrendo a numerosi
esempi tratti dalle problematiche presentate dagli stessi genitori,
vengono spiegate, con un linguaggio il più possibile semplificato, le
tecniche per “ricompensare” i comportamenti adeguati e “ignorare”
quelli volti a ottenere in modo inappropriato l'attenzione degli
adulti. Viene inoltre posta enfasi sul concetto di apprendimento,
dimostrando come certi comportamenti indesiderabili possono essere
eliminati facendo sì che il bambino possa apprendere forme
alternative di comportamento.
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