SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO

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SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO GRATUITO: Ascolto telefonico e telematico per prevenire/sostenere disagi psicologici Inoltre: prima consultazione in sede gratuita Mail: donatella.ghisu@yahoo.it /telefono: 392 5543431

D.ssa Donatella Ghisu

Psicologa, Counsellor Psicologico e Socio-educativo, Anali Transazionale, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica, Psicopedagogista, Specialista in: Disturbi alcol correlati, Chil Abuse, Psicologia forense, Disturbi dell'Apprendimento e del Comportamento, Trainer EMDR. Mi occupo di coppie, adolescenti ed adulti a livello individuale e di gruppo. Sostegno alla genitorialità, agli insegnanti nonché alle aziende pubbliche e private.

lunedì 3 gennaio 2011

TERAPIE PSICOLOGICHE EFFICACI CON BAMBINI DISATTENTI E IPERATTIVI: La formazione dei genitori


La formazione dei genitori
Nella maggior parte dei casi i genitori di un bambino con disturbo del comportamento si trovano a non essere sufficientemente preparati nell’affrontare la vasta gamma di difficoltà in cui si imbattono nel crescere il proprio figlio. Alcune volte non si rendono conto di contribuire essi stessi a creare problemi nel bambino a causa del loro personale disagio psicologico, altre volte invece le difficoltà possono aumentare a causa della disinformazione, o della cattiva informazione, in materia di pratiche educative.
Gli obiettivi della formazione dei genitori sono:
1. Insegnare ai genitori a gestire meglio il proprio stress emozionale nel rapporto col bambino difficile. Si tratta di guidarli ad apprendere che la causa dei loro stati d’animo negativi, di collera, ansia, depressione, risiede non tanto negli eventi che si verificano, ma nel modo in cui essi percepiscono, interpretano e giudicano tali eventi. L’intento è quello di far sperimentare ai genitori che possono essere in grado di superare i propri problemi emotivi, evitando che essi si ripercuotano sul comportamento del bambino.
2. Mostrare ai genitori come applicare l’autocontrollo emozionale ai problemi emotivi del bambino, affinché siano in grado di aiutarlo a imparare a dominare gli stati d’animo negativi anziché esserne sopraffatto.
3. Far acquisire ai genitori le informazioni necessarie per comprendere meglio il comportamento del bambino e correggere eventuali convinzioni erronee in fatto di pratiche educative.
4. Insegnare ai genitori abilità di problem solving e procedure di modificazione del comportamento per affrontare i problemi presentati dal bambino.
L’intervento, nella sua forma più completa, si articola attraverso una serie di 8-10 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. Le dimensioni del gruppo può variare da 5 a 12 persone. La quantità ottimale è di circa 8-10 partecipanti, in quanto un gruppo di tali dimensioni consente di affrontare una vasta di gamma di situazioni e nello stesso tempo offre a tutti la possibilità di assumere una parte attiva nelle discussioni. Quando partecipano al gruppo entrambi i genitori possono essere incluse fino a 16 persone. In questo caso è però preferibile estendere la durata di ogni incontro a due ore.
Di seguito vengono descritti i principali contenuti rientranti nella formazione dei genitori.

L'autoregolazione emotiva
Partendo dal presupposto che è molto difficile per un adulto insegnare a un bambino come superare le emozioni negative se egli stesso non ha acquisito una certa padronanza in tale abilità, la prima parte del ciclo di incontri si propone di aiutare il genitore a capire e trasformare quegli aspetti della propria emotività che influiscono negativamente con una corretta pratica educativa. Se i genitori imparano a calmare se stessi saranno maggiormente in grado di influenzare positivamente i propri figli favorendo in essi l’acquisizione di modi positivi di pensare, di sentirsi e di comportarsi.
In questa fase del training i genitori apprendono a:
- individuare le proprie reazioni emotive inadeguate;
- individuare i propri modi di pensare abituali;
- correggere e trasformare le modalità di pensiero disfunzionali;
- praticare nuovi modi di pensare più adeguati in situazioni di stress.
Alcuni atteggiamenti disfunzionali che vengono presi in considerazione sono la tendenza, da parte del genitore, a biasimare e condannare il bambino per i suoi comportamenti indesiderabili, oltre alla tendenza a doverizzare e ad esigere in modo assoluto che il bambino si comporti in un certo modo, con le conseguenti reazioni di rabbia e di ostilità. Altri errori di pensiero affrontati riguardano la tendenza ad anticipare secondo modalità catastrofizzanti il possibile verificarsi di qualche evento negativo per il bambino, con conseguenti  reazioni di apprensione e iperprotettività.
Insegnare al genitore l'autoaccettazione
La maggior parte dei genitori tende ad effettuare valutazioni globali su di sé o sui figli, etichettando spesso il proprio bambino come “cattivo”, “maleducato”, “disobbediente”. Per questo è importante che i genitori imparino a correggere gli errori di ipergeneralizzazione e a distinguere le valutazioni sul comportamento da quelle sulla persona. Le principali idee che vengono trasmesse ai genitori sono:
- valutare globalmente se stessi o gli altri è un meccanismo controproducente che ostacola il benessere emotivo.
- il nostro valore come persone non dipende dalle nostre prestazioni (ad esempio da come ci comportiamo come genitori);
- il valore di un bambino non dipende da quanto riesce bene in certe cose (ad esempio la scuola).

Costruire nel bambino una maggiore tolleranza alla frustrazione
Il bambino spesso considera certe situazioni come frustranti in quanto non può ottenere ciò che vuole o perché gli vengono fatte richieste per lui sgradevoli. La bassa tolleranza alla frustrazione insorge quando il bambino ritiene che una situazione sarà troppo fastidiosa ingigantendo l'importanza di evitare il disagio.
In questa fase della formazione dei genitori vengono discussi diversi metodi attraverso cui un adulto può aiutare il bambino a superare la bassa tolleranza alla frustrazione:
- Fornendo un esempio positivo e affrontando con calma la propria frustrazione (evitando ad esempio di infuriarsi quando il bambino si comporta in modo disobbediente).
- Mostrando di capire i sentimenti di frustrazione del bambino e fornendo una valutazione razionale dell'evento. Un genitore potrà, ad esempio, rivolgersi al bambino dicendo: “Hai perso la partita e so che ti dispiace, comunque giocare è stato divertente e non è la fine del mondo se hai perso, potrai vincere un’altra volta”.
- Manifestando fiducia nei confronti del bambino quando questi si trova a fronteggiare un evento frustrante. Ad esempio il genitore potrà dire: “Le persone non sempre si comportano in modo giusto, ma io so che tu puoi imparare ad affrontare anche questo”
- Incoraggiando e manifestando apprezzamento quando il bambino mostra una maggior capacità di aspettare il conseguimento di qualche gratificazione o di affrontare qualcosa di spiacevole. Il genitore potrà, ad esempio dire: “Vedo che ti sei impegnato molto anche se era molto difficile...”.

Applicare i principi della modificazione del comportamento
In questa fase vengono spiegate ai genitori le procedure fondamentali per incrementare i comportamenti desiderabili del bambino e i metodi di estinzione dei comportamenti indesiderabili. Ricorrendo a numerosi esempi tratti dalle problematiche presentate dagli stessi genitori, vengono spiegate, con un linguaggio il più possibile semplificato, le tecniche per “ricompensare” i comportamenti adeguati e “ignorare” quelli volti a ottenere in modo inappropriato l'attenzione degli adulti. Viene inoltre posta enfasi sul concetto di apprendimento, dimostrando come certi comportamenti indesiderabili possono essere eliminati facendo sì che il bambino possa apprendere forme alternative di comportamento.
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